Grazie all’immenso gusto per il lusso dei Romani, l’uso dei profumi trovò rapida e facile diffusione in questo popolo bramoso di ogni forma di piacere, ricchezza e diletto. Balsami, incensi, oli odorosi, spezie e fiori furono utilizzati nei riti religiosi, nei ricevimenti, nei banchetti e negli spettacoli, anche se la vera passione degli antichi Romani per i profumi si manifestò soprattutto nei bagni e nella cura della propria persona.

Ma dove andavano le matrone e i ricchi patrizi a comprare i loro profumi? Una della vie più belle e più ricche della Roma imperiale era il vico tusco. Questa strada, costeggiata da monumenti trionfali, era famosa per essere sempre affollata da belle donne e uomini eleganti. Qui si trovavano le più ricche tabernæ per la vendita di seta, gioielli, oro e cosmetici ma soprattutto i negozi di fiori, unguenti e profumi. Infatti, il loro numero era tale che la via veniva chiamata sia vicus unguentarius, strada degli unguenti, sia vicus turarius, via dell’incenso per i prodotti che vi si vendevano in grande quantità.

La mania dei Romani per i profumi portò il loro utilizzo a un punto tale che il Senato si vide costretto a emanare una legge che limitasse la spesa esagerata di ricchezze per l’acquisto di unguenti e di odori preziosi. Tuttavia, il vico tusco non risentì l’effetto di tale limitazione e continuò a essere l’elegante strada caratterizzata dal commercio di innumerevoli tipi di balsami e unguenti importati dalle parti più esotiche dell’impero, una vera strada di stile e profumi.