Nel gergo del profumo, il termine knock off potrebbe intendersi come “replica” o creazione fortemente ispirata a un’altra creazione dall’interesse commerciale o artistico.
Il fenomeno non è recente: si dice che Mademoiselle Chanel, molto attenta a evitare similitudini sospette, avesse chiesto al suo “naso” di fiducia Ernest Beaux se fosse stato facile per un altro profumiere copiare il N°5, ed egli ne confermò la possibilità. L’idea terrorizzò Coco Chanel che propose al suo profumiere di rendere la formula troppo costosa per essere imitata. Ernest Beaux aumentò la dose di gelsomino di Grasse e si trovò a dover affrontare un altro problema: il profumo era diventato troppo “sdolcinato”. Egli spinse l’accordo di aldeide sino a una dose mai immaginata sino ad allora … il resto è storia.

Tuttora, in termini di profumo la contraffazione risulta estremamente difficile da comprovare in quanto i dispositivi di analisi non consentono di determinare con esattezza scientifica l’esistenza di un’imitazione. È tuttavia interessante segnalare che la più alta giurisdizione olandese ha per la seconda volta in Europa riconosciuto, nel giugno 2006, che un profumo potesse essere protetto da proprietà intellettuale, sulla base di una analisi comparativa degli ingredienti.