La relazione con il profumo è intima e individuale

L’atto di profumarsi rivela il desiderio di esprimere sensazioni e stati d’animo e stabilisce una forma di comunicazione non verbale con il mondo esterno. Per soddisfare queste attese emozionali, il compositore di fragranze – che in gergo si chiama “naso” – ha a disposizione diverse migliaia di materie prime, in continuo aumento, che gli permettono di creare miscele uniche e armoniose.
La professione di “naso” è poliedrica, un complesso equilibrio di conoscenze tecniche, chimiche, scientifiche e un lungo percorso di esperienze di vita e talento.
Le sostanze naturali, quelle sintetiche e gli accordi che riproducono odori esistenti in natura, offrono al creatore molti ingredienti dalle proprietà tecniche particolari.
Il regno vegetale è la fonte più ricca e impensata di sostanze odorose naturali: scorze di agrumi, petali di fiori, erbe aromatiche, resine, legni, foglie, semi… per ogni specie viene identificata la parte che contiene l’odore migliore e, per preservarne la qualità, si decidono il tipo di raccolto e il successivo trattamento.
Complemento indispensabile delle sostanze naturali, e compensazione di quanto la natura offre in modo variabile e discontinuo, sono le molecole di sintesi dalle origini e ispirazioni diverse: alcune sono isolate dalle piante stesse, altre sono “artificiali”, frutto di pure reazioni chimiche e senza corrispondenza in natura.

Proposte olfattive in mostra

materia prima naturale Assoluta Rose Pays o Rosa Centifolia
E’ la “rosa dai cento petali”. Si presume abbia origini nel Caucaso e, dal 17° secolo, rappresenta l’eccellenza delle coltivazioni di Grasse dove è chiamata rosa di maggio. È celebre per la ricchezza del suo profumo ma risulta sempre più rara per la scarsa produzione e il suo prezzo. E’ una delle due uniche specie botaniche utilizzate per la profumeria, l’altra è la Rosa Damascena, varietà molto più diffusa che viene coltivata principalmente in Bulgaria, Turchia e Marocco.

materia prima sintetica Rose Oxyde
Isolata nel 1957 dall’olio di geranio e di rosa, questa molecola mette in risalto la freschezza e la trasparenza dei fiori e consente di creare effetti primaverili di grande leggerezza.

La provenienza geografica delle materie prime

Le differenze climatiche e geologiche favoriscono le coltivazioni in tutto il mondo: le case produttrici di materie prime acquistano le sostanze grezze o decidono di insediare localmente stabilimenti di lavorazione, attività quest’ultima che ha avuto uno sviluppo notevole negli ultimi anni grazie ad accordi di partenariato tra produttori internazionali e coltivatori locali.

Proposte olfattive in mostra

Italia | Calabria

bergamotto

Citrus Bergamia

E’ chiamato anche “oro verde della Calabria” perchè la zona migliore di produzione è
la fascia ionica costiera nella provincia di Reggio, dove la prima piantagione intensiva è del 1750.La sua essenza è contenuta nella scorza.È uno dei componenti principali delle acque di colonia tradizionali.
Italia | Toscana

iris

Iris Pallida o Iris florentina

E’ il fiore simbolo della città medicea nonostante la pianta sia originaria della Macedonia.

Quando è fresco, il rizoma (il fusto sotterraneo) dell’iris non ha odore che, invece, si sviluppa dopo l’essiccazione e molti mesi di conservazione. Grazie alla successiva lavorazione, si ottiene la trasformazione in “burro” usato soprattutto nelle note cipriate dall’impalpabile fascino retrò.

Asia | Thailandiabenzoino

Styrax Benzoin

Soprannominato anche “lacrime del Siam”, è la goccia resinosa (lacrima) di un arbusto originario del sud-est asiatico portato in Europa nel 16° secolo. Le aree di produzione più conosciute sono Laos, Vietnam, Cambogia, Cina, Thailandia, Sumatra e Giava.

Il benzoino è uno dei componenti indispensabili dell’accordo ambrato, dalle sfumature vanigliate, cremose, calde e sensuali.

Africa | Madagascar

ylang ylang

Cananga Odorata

La pianta è nativa delle Filippine e dell’Indonesia e cresce anche comunemente in Polinesia, Melanesia e Micronesia. La qualità migliore proviene dal Madagascar.

È il fiore della seduzione che decora i capelli delle donne e profuma gli harem. I suoi petali sono così ricchi di sostanze odorose che possono resistere a tre lavorazioni consecutive, rilasciando profumi dalle sfumature diverse ma sempre messaggeri di esotismo e di solarità.

Australia

sandalo

Santalum Album

Il legno di sandalo è usato in India da millenni e poichè oggi, nel paese, è una specie protetta, si sono cercate altre fonti di approvvigionamento. Attualmente se ne sta sviluppando la coltivazione in Australia.

Si utilizzano frammenti del legno essiccati che, dopo la lavorazione, rivelano un profumo secco dalle sfumature lattee che conferisce sensualità a composizioni sia maschili che femminili.

Sud America | Bolivia, Perù

bacca rosa

Schinus Molle

E’ conosciuta comunemente come pepe rosa. L’albero è originario degli altopiani di Bolivia, Perù e Cile dove è utilizzato a scopi medicinali e religiosi. I sacerdoti aztechi ne ricavavano una mistura sacra per i loro rituali.

Dalle bacche essiccate si ricava un’essenza fresca e piccante che infonde dinamismo e slancio alle fragranze speziate.

 

I processi di trasformazione delle materie prime naturali

I processi di lavorazione per ricavare le sostanze odorose dalle piante, a seconda del loro stato fisico, danno origine a risultati olfattivi diversi che arricchiscono i componenti a disposizione del creatore.

SPREMITURA (solo agrumi) 

olio essenziale di menta
Le bucce degli agrumi (che contengono ghiandole oleifere) sono compresse da un torchio o aperte con raspe e l’olio liberato è trascinato con corrente d’acqua per poi separarsene per centrifugazione.

ESTRAZIONE con solventi volatili

assoluta
Questo procedimento fu presentato per la prima volta nel 1873 grazie all’avvento della chimica. La materia prima naturale, sia fresca che secca, è inserita in un recipiente (estrattore), sottoposta a ripetuti lavaggi con un solvente volatile che scioglie il principio olfattivo; da qui si raccoglie la “concreta”, concentrato profumato e colorato, che dopo una successiva estrazione con alcool e diverse filtrazioni, diventa “assoluta”.

ESTRAZIONE SUPERCRITICA con CO2

assoluta o estratto CO2
In sostituzione del solvente volatile, l’anidride carbonica sotto forma liquida dà origine a “assolute” di estrema purezza e poco colorate.

DISTILLAZIONE

olio essenziale o essenza
È una tecnica antichissima. Le sostanze sono poste in un alambicco e mescolate con acqua che, portata a ebollizione, si trasforma in vapore, passa attraverso le sostanze odorose e si carica di olii essenziali. Questo “vapore odoroso” passa in una lunga serpentina immersa in un contenitore di acqua fredda, si condensa e, per differenza di densità, l’olio essenziale viene separato dall’acqua.

DISTILLAZIONE MOLECOLARE

essenza DM o MD
Sullo stesso principio si basa la distillazione molecolare con la differenza che, procedendo sotto vuoto a temperatura più bassa, si ottengono essenze di maggiore limpidezza.

FRAZIONAMENTO

cuore di …
Questo procedimento permette di isolare le varie frazioni di un olio essenziale per mantenere solo le sezioni più nobili e ottenere materie prime di grande qualità.

MACERAZIONE

alcool a caldo / infusione
alcool a freddo / tintura
Si immergono le materie prime di lenta maturazione in alcool. Al termine si procede con una filtrazione.

Proposte olfattive in mostra

assoluta di fiore d’arancio

ottenuta dalla lavorazione del fiore dell’arancio amaro (citrus aurantium) tramite estrazione con solventi volatili

essenza di neroli

ottenuta dalla lavorazione del fiore dell’arancio amaro (citrus aurantium) tramite distillazione

 

I nuovi sviluppi dei processi produttivi

L’evoluzione dei gusti dei consumatori e la crescente sensibilità ecologica della società, attenta a proteggere risorse e specie a rischio di estinzione, hanno spinto le industrie produttrici a sviluppare tecnologie sempre più progredite e a istituire collaborazioni eco-consapevoli.
Oltre a ciò, ci sono sostanze che rilasciano splendidi odori ma che nessun metodo di estrazione è in grado di catturare, come la frutta e le golosità, oppure ci sono piante che non si prestano a coltivazioni estensive o, ancora, molte risorse non si rinnovano a una velocità tale da soddisfare i bisogni.

Per attingere a nuove ricchezze, senza danneggiare il delicato equilibrio ecologico, le aziende leader di settore hanno elaborato nuovi processi produttivi.

JUNGLE ESSENCE MANE
Con un dispositivo sotto pressione, e l’ausilio di uno speciale solvente inerte e inodore, si estraggono a freddo i principi odorosi delle piante e di qualsiasi sostanza che abbia un odore, con estrema fedeltà.

Proposta olfattiva in mostra

Red seaweed Jungle Essence® E’ un’alga proveniente dalle coste di Bretagna; ha potenti virtù cosmetiche e sviluppa un profumo che unisce accenti legnosi di muschio vegetale a note marine.

Un’altra tecnologia d’avanguardia, il cui principio è stato identificato negli anni ’70, è l’Head Space che consiste nell’assorbire l’aria profumata attorno a una pianta, tramite micro-ricettori, per recuperarla e sottoporla a un’analisi molecolare che consente di ricostituirne l’odore. Da questo principio, ogni casa essenziera ha sviluppato e brevettato le proprie tecniche.

VITESSENCE Symrise
Grazie alla tecnica “Scent Trap” ogni odore può essere raccolto, in qualsiasi parte del mondo, nell’habitat naturale della specie. La frutta costituisce un ambito molto ricco di nuovi spunti.
Proposta olfattiva in mostra
Pera Vitessence®

SCENT TREK GIVAUDAN
Sviluppata nel 1996, questa tecnologia ha consentito di esplorare, tra molte altre, le specie autoctone della foresta amazzonica.
Proposta olfattiva in mostra
Diamond Orchid Scentrek® E’ un’orchidea del Brasile che per 23 ore al giorno non diffonde odore ma, all’imbrunire, per 40 minuti libera sentori di rara qualità.

THE LIVINGS™ COLLECTION IFF
Dal 1985, IFF ha avviato un programma di analisi di odori di piante rare cresciute nel loro speciale centro botanico. La tecnica permette di catturare anche gli odori della vita quotidiana.
Proposta olfattiva in mostra
Champagne Living®