La tendenza igienista vede la comparsa di trattati sull’igiene che vantano le virtù dei bagni, benefici per la salute e per la pelle. L’igiene è in effetti, in questa società fortemente influenzata dalla borghesia rampante, il simbolo della purezza d’animo e della virtù.
All’inizio del 19° secolo, un altro JeanMarie Farina – erede del fondatore della famosa formula – si installa a Parigi e diventa fornitore accreditato presso l’imperatore Napoleone I. Nel 1840, cede la sua attività a Léonce Collas che la rivende nel 1862 ai signori Roger e Gallet che continuano a commercializzare la famosa “Eau de Cologne”.
Guerlain entra in scena nel 1828 quando Pierre François Pascal Guerlain apre la sua prima maison di profumeria a Parigi dove si trovano eau de toilette, preparazioni termali, saponi, creme saponine, pomate di ogni tipo. Molto presto, la reputazione del negozio è tale che uomini e donne eleganti vi si avvicinano. Compaiono nuovi nomi nell’universo profumato: Edouard Pinaud, Bourjois, Molinard.
I ricercatori cominciano a isolare in natura delle molecole olfattivamente interessanti per inventare in seguito prodotti chimici senza uguali nella natura. La sintesi dell’urea da parte di Woeler nel 1828 segna l’inizio della chimica organica, di importanza fondamentale nell’evoluzione della profumeria. Compaiono prodotti di sintesi di alta qualità, frutto delle ricerche condotte nei laboratori di potenti industrie chimiche in Europa e negli Stati Uniti. A poco a poco i prezzi di questi nuovi prodotti diventano abbordabili. Sono uniti ai prodotti naturali, apportando note inedite alle nuove composizioni.
Fra i primi prodotti che utilizzano i prodotti di sintesi ci sono Fougère Royale d’Houbigant nel 1882, che contiene cumarina sintetizzata nel 1868 e Jicky de Guerlain nel 1889 che utilizza lavanda e vanillina.
Alla fine del secolo i profumi voluttuosi impongono i loro aromi di patchouli, di musc o di eliotropio di cui si impregnano pellicce e scialli d’India.
Il profumiere londinese Eugène Rimmel fa compiere un nuovo passo in avanti nell’arte del profumo proponendo di dividere gli aromi in diciotto gruppi, allo scopo di facilitare la classificazione degli odori.
In Italia, da semplici attività artigianali – spesso confinate nel retrobottega delle barberie – nascono piccole aziende di profumi che distribuiscono i loro prodotti sul territorio nazionale e all’estero.
Alcuni tra i nomi più importanti sono:
- Ai Colli Fioriti (Milano)
- Bertelli (Milano)
- Bortolotti (Bologna)
- Puglisi & Manara (Palermo)
- Saccò & Borsari (che nel 1900 si scinderà in Borsari & Figli e Borsari & C.) (Parma)
- Satinine (Milano)
- Paglieri (Alessandria)
- Valsecchi & Morsetti (Milano)
La tendenza igienista vede la comparsa di trattati sull’igiene che vantano le virtù dei bagni, benefici per la salute e per la pelle. L’igiene è in effetti, in questa società fortemente influenzata dalla borghesia rampante, il simbolo della purezza d’animo e della virtù.
All’inizio del 19° secolo, un altro JeanMarie Farina – erede del fondatore della famosa formula – si installa a Parigi e diventa fornitore accreditato presso l’imperatore Napoleone I. Nel 1840, cede la sua attività a Léonce Collas che la rivende nel 1862 ai signori Roger e Gallet che continuano a commercializzare la famosa “Eau de Cologne”.
Guerlain entra in scena nel 1828 quando Pierre François Pascal Guerlain apre la sua prima maison di profumeria a Parigi dove si trovano eau de toilette, preparazioni termali, saponi, creme saponine, pomate di ogni tipo. Molto presto, la reputazione del negozio è tale che uomini e donne eleganti vi si avvicinano. Compaiono nuovi nomi nell’universo profumato: Edouard Pinaud, Bourjois, Molinard.
I ricercatori cominciano a isolare in natura delle molecole olfattivamente interessanti per inventare in seguito prodotti chimici senza uguali nella natura. La sintesi dell’urea da parte di Woeler nel 1828 segna l’inizio della chimica organica, di importanza fondamentale nell’evoluzione della profumeria. Compaiono prodotti di sintesi di alta qualità, frutto delle ricerche condotte nei laboratori di potenti industrie chimiche in Europa e negli Stati Uniti. A poco a poco i prezzi di questi nuovi prodotti diventano abbordabili. Sono uniti ai prodotti naturali, apportando note inedite alle nuove composizioni.
Fra i primi prodotti che utilizzano i prodotti di sintesi ci sono Fougère Royale d’Houbigant nel 1882, che contiene cumarina sintetizzata nel 1868 e Jicky de Guerlain nel 1889 che utilizza lavanda e vanillina.
Alla fine del secolo i profumi voluttuosi impongono i loro aromi di patchouli, di musc o di eliotropio di cui si impregnano pellicce e scialli d’India.
Il profumiere londinese Eugène Rimmel fa compiere un nuovo passo in avanti nell’arte del profumo proponendo di dividere gli aromi in diciotto gruppi, allo scopo di facilitare la classificazione degli odori.
In Italia, da semplici attività artigianali – spesso confinate nel retrobottega delle barberie – nascono piccole aziende di profumi che distribuiscono i loro prodotti sul territorio nazionale e all’estero.
Alcuni tra i nomi più importanti sono:
- Ai Colli Fioriti (Milano)
- Bertelli (Milano)
- Bortolotti (Bologna)
- Puglisi & Manara (Palermo)
- Saccò & Borsari (che nel 1900 si scinderà in Borsari & Figli e Borsari & C.) (Parma)
- Satinine (Milano)
- Paglieri (Alessandria)
- Valsecchi & Morsetti (Milano)