Le famiglie olfattive aiutano a classificare un profumo in base agli elementi che lo compongono; le sfaccettature olfattive permettono di completarne la descrizione.
La classificazione dei profumi fu sviluppata per creare un linguaggio descrittivo comune.
Citiamo, a esempio, una fragranza composta di legni e agrumi, quindi da sfaccettature legnose ed esperidate: se prevale la percezione dei legni, la fragranza sarà associata alla famiglia legnosa con una sfaccettatura esperidata – il profumo avrà un carattere molto deciso e asciutto, con un inizio frizzante delle note di testa. Al contrario, se saranno gli agrumi a imporsi nel tempo, si potrà definire la fragranza esperidata con sfaccettatura legnosa, molto meno persistente della precedente.
Conoscere gli ingredienti contenuti in un profumo è sicuramente affascinante, ma il solo elenco dei componenti non consente di coglierne la vera natura: classificare e riconoscere in un profumo il carattere dominante è una delle chiavi di lettura che permettono di interpretarne il messaggio emozionale.
ambrata
È sempre più rara l’ambra grigia naturale (che proviene da calcoli intestinali del capodoglio) a causa della difficile reperibilità e dell’alto prezzo. In profumeria, si riproduce l’accordo ambrato essenzialmente costruito attorno alla vaniglia, al labdano, al benzoino e ai balsami del Perù e del Tolù. Olfattivamente, le fragranze di questa famiglia hanno sfumature sensuali e carezzevoli, avvolgenti ed eleganti.
Il primo profumo ambrato è Ambre Antique di François Coty, lanciato nel 1908, che crea una vera tendenza nelle fragranze degli anni ’20. Per decenni la nota ambrata è stata dimenticata, ma verso la fine degli anni ’80 alcuni marchi di nicchia come Maitre Parfumeur et Gantier, Serge Lutens e L’Artisan Parfumeur lanciano fragranze che mettono nuovamente in evidenza questo prezioso accordo. Tra i più conosciuti dei giorni nostri c’è Alien di Thierry Mugler.
È importante non confondere l’ambra grigia o gli accordi ambrati con l’ambra gialla o vegetale che è invece una resina che proviene dalla fossilizzazione dei vegetali preistorici e non possiede alcun odore.
Evocazioni: avvolgente, balsamico.
agrumata o esperidata
Il nome “esperidato” deriva dalle ninfe greche del tramonto, le Esperidi appunto. In numero di tre, dovevano sorvegliare il giardino degli dei i cui alberi producevano mele d’oro (arance) che donavano l’immortalità e che Ercole, nel corso delle sue fatiche, rubò. Per gli antichi, questo giardino era situato ai piedi dell’Atlante.
Questa famiglia si riferisce alle composizioni ricche di agrumi, mediterranei e più tradizionali, come bergamotto, limone, mandarino, arancia e pompelmo, o più esotici quali kumquat, lime e yuzu.
Dalla scorza degli agrumi si ricava l’olio essenziale per spremitura: la nota che ne deriva è molto fresca e volatile. Alcune tecnologie più recenti permettono l’estrazione a freddo di tutte le parti volatili del succo dei frutti in lavorazione: gli estratti ottenuti in questo modo contengono una concentrazione di elementi aromatici di 150 volte superiore rispetto ai succhi freschi.
Nel 1988, con l’accordo dihydromircenol-agrumi, che diede origine a Cool Water di Davidoff, nasce la sfaccettatura nuova freschezza.
La famiglia agrumata ha preso vita dall’Aqua Mirabilis di Giampaolo Feminis per evolversi nelle acque di colonia più tradizionali tra le quali citiamo Acqua di Colonia 4711 e Acqua di Parma.
Evocazioni: freschezza, frizzantezza, allegria.
aromatica
L’aroma è una sostanza vegetale odorosa utilizzata in medicina, in profumeria e in cucina. Da non confondere con le spezie, che sono usate prevalentemente secche, mentre gli aromi sono utilizzati freschi.
Sono preponderanti le piante aromatiche, provenienti principalmente dal bacino del Mediterraneo, che trasmettono freschezza e vivacità alle composizioni: timo, basilico, salvia, rosmarino, menta, basilico e anche le note tè. La lavanda è l’emblema della famiglia aromatica ed è stata molto utilizzata nelle composizioni all’inizio del 20° secolo.
È una famiglia molto naturale e apporta una nota fresca e campestre alle composizioni. Si sposa particolarmente bene con note marine e ozoniche per un effetto di grande dinamismo e un’impronta sportiva.
Dagli intramontabili English Lavender di Atkinsons del 1910 e Pour un Homme di Caron del 1934, questa categoria si è evoluta dai profumi monocorde, imperniati sulla lavanda, a composizioni più ricche e sofisticate, utilizzando una varietà più ampia di sfumature olfattive.
Evocazioni: freschezza, tonicità, pulizia, energia.
fiorita
Denominata anche floreale, è la famiglia delle fragranze femminili per eccellenza.
Dalla nota floreale semplice – chiamata soliflore – alla combinazione con altre sfaccettature, il caleidoscopio dei profumi fioriti offre un’infinità di sfumature, dalle più fresche alle più avvolgenti: se si utilizzano fiori opulenti – come il gelsomino, la rosa, l’ylang-ylang, la tuberosa – si avrà un effetto più ricco e intenso; con fiori di carattere più delicato – il neroli, il geranio, la fresia, il mughetto – si otterrà una freschezza più soave.
Oltre alla grande varietà di fiori, offerta dalla natura, in profumeria si utilizzano anche molecole di sintesi e riproduzioni per ricreare il profumo di fiori rari – e molto costosi – o troppo delicati per essere trattati con metodi di estrazione tradizionali. Si ottengono così delle fragranze con un tocco olfattivo più moderno.
Ogni fiore è stato fonte di ispirazione per i creatori e non sarà mai esauriente cercare di citarli tutti: la rosa cara alle creazioni di Parfums de Rosine; la violetta, esaltata da Ludovico Borsari nella Violetta di Parma; Chloe e Giorgio di Beverly Hills lanciano la moda delle note intense di tuberosa; il gelsomino si delinea come il simbolo di Joy di Patou; più fresco e primaverile, il mughetto segna la nascita di Diorissimo di Dior, mentre l’esotico ylang accende la seduzione di Fidji di Guy Laroche.
Il connubio tra fiori e aldeidi è, invece, alla base di grandi classici, eleganti e senza tempo: Chanel N. 5, Arpège di Lanvin, Vent Vert di Balmain, Chanel N. 19.
Infine, quando i fiori intensi e opulenti si legano a note speziate, legnose, gourmand, orientali o cipriate nascono fragranze sensuali e avvolgenti, ad alto carico seduttivo: intramontabili L’air du Temps di Nina Ricci, Amarige di Givenchy, L’Heure Bleue di Guerlain, Ombre Rose di Jean-Charles Brosseau.
Evocazioni: intensità, seduzione, ricchezza (se fiorita ricca); delicatezza, gioia, tenerezza (se fiorita fresca).
fougère
Si tratta di una vera e propria “struttura” caratterizzata da un accordo di base di lavanda, geranio, vetiver, muschio di quercia e cumarina o fava tonka, al quale si aggiungono sfumature più o meno fresche che ne esaltano la personalità. Può essere interpretato in vari modi a condizione di rispettare lo schema di base.
Fougère Royale di Houbigant, creato nel 1882, è all’origine del nome di questa famiglia di profumi maschili: si tratta di una denominazione di fantasia che nulla ha a che vedere con l’odore della felce (traduzione letterale del francese fougère).
Il carattere virile e rassicurante delle composizioni ne ha determinato l’ampio successo riscontrato presso il pubblico maschile, creando gli indimenticabili Azzaro pour Homme, Drakkar Noir di Guy Laroche e Tsar di Van Cleef & Arpels.
Evocazioni: sicurezza, raffinatezza, grande classico maschile.
chypre
Fu François Coty a creare la prima composizione chypre che costituiva un’evocazione dell’atmosfera dell’isola di Cipro, all’epoca meta preferita di vacanze per l’alta società. Coty ricreò in un profumo le sensazioni provate durante il viaggio: se fosse stato un pittore, anziché un profumiere, avrebbe dipinto un paesaggio.
Si tratta di un accordo composto da bergamotto, rosa o gelsomino, muschio di quercia, patchouli e labdano. Alcuni componenti dell’accordo originale (come, per esempio, il gelsomino) sono stati sostituiti da molecole sintetiche che danno maggiore slancio alle composizioni e un carattere più moderno.
Fragranze senza tempo appartenenti a questa famiglia sono Mitsouko di Guerlain e Aromatics Elisir di Clinique. In versione moderna, troviamo molte fragranze tra le quali Narciso Rodriguez for Her rappresenta sicuramente quella di maggiore successo.
Attenzione a non confondere chypre con cipriato!
Evocazioni: eleganza raffinata, senza tempo, aristocratica.
legnosa
La famiglia legnosa è caratterizzata da materie prime naturali (cedro, sandalo, vetiver, patchouli, muschio di quercia, …), da molecole di sintesi e riproduzioni. La varietà dei legni produce note più secche (cedro e vetiver), più morbide (sandalo, legni ambrati) o umide (foglie del patchouli).
Le note legnose conferiscono carattere, calore e ampiezza alla creazione.
Nelle composizioni maschili, i legni sono presenti da molto tempo e spesso costituiscono una specie di “colonna vertebrale” attorno alla quale si sviluppano le fragranze. Possono essere rinfrescate con sfaccettature aromatiche, marine o agrumate, o rese sensuali e avvolgenti con tocchi speziati, cuoio, orientali, fruttati o gourmand e cipriati.
Capostipite senza tempo, Pino Silvestre di Vidal avvia la stirpe dei legnosi freschi, seguito negli anni da Fahrenheit di Dior con sfaccettature vegetali e fiorite, da Kenzo pour Homme con una nota di testa marina e da Déclaration di Cartier con le sue vivaci spezie fresche.
Sono proprio le spezie, quelle più tradizionali e secche presenti negli storici Vetiver di Guerlain e Egoïste di Chanel a infondere alle composizioni una venatura intensa e voluttuosa.
Per declinazioni al femminile bisognerà attendere gli anni ’90 con Feminité du Bois di Serge Lutens per sentire un accordo legno di cedro-sandalo. In abbinamento con note fiorite o muschiate gli accordi legnosi danno vita a fragranze sottili e originali, di elitaria raffinatezza.
Negli ultimi anni, si sta diffondendo in maniera decisa una nuova generazione di note: i legni ambrati.
Nascono nel 1949 grazie al direttore della ricerca di Firmenich, Max Stoll, che scopre l’Ambrox, un isomero dell’ambra grigia. Agli inizi degli anni ’80, Firmenich rende pubblici i brevetti su questa molecola dando così l’opportunità ad altre aziende di iniziare la ricerca e poi la produzione di nuove versioni, decretando di fatto la nascita dell’espressione “legni ambrati”.
La parola ambrato, in questo caso, non fa riferimento all’universo delle note ambrate ma bensì è un termine generico che raggruppa una famiglia di molecole dalle particolari proprietà: sono raggruppate sotto questo termine molecole dall’odore legnoso, ardente, pungente e intenso come il Cashmeran, il Cédramber, l’Iso E Super, il Karanal, l’Amber Xtreme, il Lorenox.
Sono molto apprezzate soprattutto per le loro proprietà di persistenza e di diffusione.
Evocazioni: sicurezza, calore, equilibrio.
orientale
Il termine orientale è utilizzato per definire sensazioni olfattive molto avvolgenti, lussureggianti, evocazioni di mondi lontani da dove provengono odori quasi sconosciuti.
La struttura orientale è un accordo di materie prime costruito attorno a note vanigliate e speziate e al patchouli. Se unite a sfaccettature cipriate, muschiate, speziate o legnose sono strutture di forte impatto, avvolgenti e sensuali. Le versioni più fresche, invece, si associano a una componente più leggera (aromatica, fiorita) e sono definite “semi-orientali” o “florientali”.
I primi profumi di successo di questa famiglia furono Habanita di Molinard del 1921e Shalimar di Guerlain del 1925, seguiti da Opium di YSL e Samsara di Guerlain.
Angel di Thierry Mugler del 1992 è stata la prima composizione ad affiancare alla nota orientale l’innovativa sfaccettatura gourmand, una tendenza seguita da Lolita Lempicka e molti altri e che trova tuttora grande riscontro.
Evocazioni: sensualità, calore, superbia.