loto

È una pianta acquatica perenne, le sue radici rampicanti crescono nell’acqua torbida e da esse spuntano foglie circolari, a forma di scudo e dallo stelo lungo, che misurano circa 50 centimetri di diametro e si aprono sulla superficie dell’acqua.

Il loto sbocciava nelle paludi e negli stagni ancora prima della comparsa dell’uomo, ed è citato in testi antichi come l’Antico Testamento, lo Shi-King (libro di canti cinesi) e il Kojiki (antiche leggende del Giappone). È stato venerato in varie civiltà e considerato sacro soprattutto per la purezza dei suoi fiori che emergono dalle acque torbide in tutta la loro bellezza.

In India le belle donne vengono paragonate a un fiore di loto e sono chiamate “padmin”, che significa “signora del loto”. In Vietnam i migliori tipi di tè sono aromatizzati al loto. Nel 1951, uno dei tre semi di loto risalenti a 2.000 anni fa (scoperti nella regione Kemigawa in Giappone) fiorì e divenne noto come “il fiore più antico del mondo”.

Al mattino presto, a metà estate, i grossi fiori rosa, rossi, bianchi o gialli, che emergono dall’acqua con spessi rizomi, si aprono all’improvviso.

I componenti aromatici di questi fiori sono contenuti nello stame. Anche i petali sono leggermente profumati, ma in minima parte. I componenti aromatici più importanti sono Carioffillene, Pentadecan e Metossibenzene 1.4, quest’ultimo caratterizzato da una profumazione dolce, leggermente medicinale, dalla quale deriva il carattere mistico della fragranza di loto.

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