Aspettando i vincitori del premio internazionale 2015: la parola al “naso” – intervista a Nathalie Lorson

Non saranno solo le fragranze a brillare in occasione del Premio Accademia del Profumo 2015 il prossimo 29 aprile. Saranno infatti presenti alla serata anche molti dei creatori di fragranze di successo come Luca Maffei e Maurizio Cerizza (Atelier Fragranze Milano), Anne Louise Gautier (Drom), Vincent Ricord (Expressions Parfumées), Delphine Lebeau (Fragrance Resources), Antoine Maisondieu (Givaudan), Sophie Labbé (IFF), Veronique Nyberg e Julie Massé (Mane) e Nathalie Lorson (profili completi sul sito di Accademia).

Proprio a Nathalie Lorson, creatrice di profumi per la casa essenziera Firmenich, Accademia del Profumo assegnerà per la prima volta un riconoscimento rivolto a un “naso” per il successo ottenuto nei primi sei mesi dal lancio di Black Opium Yves Saint Laurent del 2014, da lei creato in team con Marie Salamagne, Honorine Blanc, Olivier Cresp.

«Il profumo è prima di tutto un piacere e ognuno trova il suo. Sottolinea la personalità, apporta raffinatezza e offre agli altri una precisa immagine di sé. Esalta la propria creatività e le proprie aspirazioni, aumentando la sicurezza di sé o apportando benessere o glamour. È un accessorio di bellezza che dà valore» racconta Nathalie Lorson ad Accademia del Profumo.

Nonostante la lunga e ricca carriera, Nathalie non ama molto i riflettori; trae maggior piacere dal riconoscere uno dei profumi da lei creati su un’altra donna che ha scelto quella fragranza e l’ha fatta propria. «La mia prima creazione in profumeria alcolica fu una nota fiorita, fresca, alla fine degli anni ’80. Ovviamente tutto si evolve, il mondo intorno a te e tu con lui. I miei 35 anni di esperienza nella professione mi hanno permesso di avere a che fare con stili, scritture e marchi differenti. Questa professione è come un costume teatrale, ogni volta ci si infila quello di un altro personaggio»

Ma come si inizia a comporre un profumo? «Prima di tutto è necessario avere un’idea in mente. La formula viene dopo – spiega la creatrice di profumi – Con l’idea precisa di quello che si vuole fare è poi possibile sfaccettare, cesellare. La tecnica interviene in questa fase, al servizio dell’idea creativa. Tutto mi ispira: le nuove materie prime, un twist particolare, dei colori e prima di tutto l’universo del marchio. Questo è il mio punto di riferimento. Anche i miei interlocutori contano molto, io sono al loro ascolto e al loro servizio. Questo intreccio di informazioni costituisce il fondo della mia tela. Mi considero come una traduttrice, che sta sempre un passo indietro».

Quasi inevitabile per un “naso” creare una propria cifra olfattiva anche se Nathalie confessa: «Personalmente amo lavorare con tutti i tipi di note, è interessante spingersi oltre i propri limiti per riuscire a superarsi. Non ho ingredienti preferiti, cerco di non limitarmi. Mi piace esplorare e scoprire».

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